Recuperati in Belgio gli angeli portacandele rubati a Veroli: restituiti alla Basilica

AGI - È tornata 'a casa' la coppia di angeli portacandele in bronzo del XVII secolo rubati nel lontano 2007 dalla Basilica Concattedrale di Santa Maria Salome a Veroli (Frosinone). La restituzione, a cura del comandante del Reparto operativo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, è avvenuta ufficialmente stamattina nel corso di un evento alla presenza di numerose autorità militari e religiose.

Grazie alle indagini coordinate dalla Procura di Milano e condotte dai Carabinieri TPC, le due sculture erano state individuate nel mercato antiquario londinese e poi recuperate in Belgio l'8 ottobre scorso.

Alte 74 cm, presentano caratteristiche stilistiche della tipica scultura lombarda tardo barocca attribuita alla Fonderia Pozzo, i cui artisti, nell'ultima decade del XVII secolo, abbandonarono progressivamente forme solide e ricche per cominciare a sperimentare figure in posa dinamica, dallo stile aggraziato, che in seguito sarebbero divenute tipiche del cosiddetto 'barocchetto lombardo'.

La posa scultorea simmetrica della coppia di angeli suggerisce che siano stati creati per essere collocati ai lati di un altare: con il braccio esteso verso il centro sorreggono un piccolo contenitore cilindrico, forse destinato a una candela di piccole dimensioni, mentre con l'altro braccio, disteso lungo il corpo, sostengono un grande porta-torcia che doveva accogliere una candela di dimensioni maggiori.

Tecnica di fusione e dettagli costruttivi

Entrambe le figure erano state fuse in pezzi separati, uniti con perni e chiodi: la patina finale avrebbe dovuto rendere invisibili queste giunzioni, che ora risultano evidenti nei punti di attacco delle braccia e delle gambe. Qui, tra le pieghe del mantello, corre una linea ininterrotta che continua sul retro, segnando il confine tra le due parti fuse separatamente.

Il ruolo della banca dati nel recupero

Di fondamentale supporto alle indagini sono state le informazioni censite nella 'Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti', il più grande sistema informatizzato di archiviazioni di immagini di opere d'arte rubate gestita dal Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale. Ricostruita la catena dei passaggi di proprietà, i beni sono stati individuati nella disponibilità di un collezionista privato residente in Belgio. Il rientro in Italia dei due portacandele si è concluso con il sequestro finalizzato alla restituzione delle opere al patrimonio culturale nazionale e, in particolare, al luogo originario di provenienza.