Leone XIV a Castel Gandolfo. Mons. Viva (Albano): “Un legame profondo con la nostra diocesi, per la prima volta celebrerà fuori dal Vaticano”

Scritto il 07/07/2025
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Il Papa a Castel Gandolfo, tra riposo, preghiera e incontro con il territorio. Mons. Vincenzo Viva, vescovo di Albano, racconta l’arrivo di Leone XIV nelle Ville Pontificie, dove resterà fino al 20 luglio per un periodo di riposo, riflessione e celebrazioni. Domenica 13 luglio presiederà la messa nella parrocchia pontificia di Castel Gandolfo, il 20 luglio nella cattedrale di Albano. “Viviamo questo tempo come un dono e un onore particolare”, afferma il presule, mentre la comunità si prepara ad accoglierlo con gioia.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Eccellenza, quali emozioni ha provato nell’accogliere il Papa al suo arrivo a Castel Gandolfo?
Abbiamo atteso a lungo questo momento. Non ci aspettavamo una risposta così rapida. Lo avevamo invitato perché, a febbraio, Papa Francesco lo aveva nominato cardinale vescovo della diocesi di Albano, ma dopo l’elezione non aveva ancora preso possesso. Il fatto che abbia scelto di trascorrere un periodo di riposo a Castel Gandolfo gli offre anche l’occasione di incontrare la comunità, con celebrazioni, la recita dell’Angelus e la messa. La sua risposta ci ha riempito di gioia. Ieri lo abbiamo accolto con emozione ed entusiasmo.

C’è un legame speciale tra la diocesi e il Papa. Come lo descriverebbe?
Esiste un legame duplice. Da un lato, Castel Gandolfo è, da 400 anni la residenza estiva dei Papi, e

ciascuno di loro ha mantenuto un rapporto unico con questo luogo.

Dall’altro lato, la diocesi – e in particolare la città di Castel Gandolfo con le Ville Pontificie – ha sempre coltivato un legame spirituale profondo con il Pontefice e la sede petrina.

Castel Gandolfo, residenza dei Papi da 400 anni

Dal 1626, quando Papa Urbano VIII vi si trasferì, Castel Gandolfo è stata la residenza estiva di quasi tutti i Pontefici. Il complesso delle Ville Pontificie si estende per circa 55 ettari e comprende il Palazzo Apostolico, i giardini e le antiche rovine della villa dell’imperatore Domiziano. Giovanni Paolo II vi trascorreva lunghi periodi di riposo, Benedetto XVI vi si ritirò dopo la rinuncia al pontificato, e Papa Francesco, pur non utilizzandola come residenza estiva, la aprì al pubblico come museo. Leone XIV, con il suo soggiorno, riprende una tradizione antica.

E con Leone XIV in particolare?
Con lui il legame è ancora più significativo, perché era stato nominato cardinale vescovo di Albano e avrebbe dovuto prendere possesso il 12 maggio, festa patronale della città, prima che il Conclave lo eleggesse Papa.

È quindi una diocesi a lui assegnata, che ora lo accoglie come Pontefice.

Come sta vivendo la comunità questa visita?
A Castel Gandolfo e ad Albano si respira un clima di attesa e fervore. Tutti si stanno preparando per accoglierlo al meglio. Sono previste due messe a Castel Gandolfo e quattro recite dell’Angelus. Le istituzioni, il Comune e le forze dell’ordine stanno collaborando intensamente. Anche i Carabinieri, che hanno sede in un antico convento dei Gesuiti, vivono un legame speciale con le Ville Pontificie.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Che clima si respira nella diocesi in questi giorni?
È una diocesi ricca di vita religiosa, con oltre 800 suore, numerose congregazioni e un laicato qualificato ed entusiasta.

Tutti viviamo questa visita come un dono e un onore particolare. Inoltre, questa è la prima volta che celebra fuori dal Vaticano come Papa.

Siamo la prima diocesi italiana ad accoglierlo. Questo ci rende orgogliosi.

Il ritorno del Papa a Castel Gandolfo restituisce valore simbolico a questo luogo?
Certamente. Si percepisce che il Papa vive questo soggiorno come un tempo di riposo, ma anche di riflessione e scrittura. Nelle prime settimane del pontificato si è immerso pienamente nel suo ministero, con moltissime udienze. Mi ha colpito vederlo portare il Santissimo Sacramento del Corpus Domini per le strade di Roma, come un parroco o un vescovo diocesano.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Come interpreta questo tempo di riposo del Papa?
Ha vissuto settimane intensissime, anche dal punto di vista emotivo, perché la sua vita è cambiata radicalmente. Porta con sé tutto il peso del magistero. Tuttavia, credo che anche questo soggiorno sarà ricco di incontri con le persone e con il territorio.

So che ci sono diversi eventi in programma che lasceranno poco spazio al riposo vero e proprio.

Leone XIV vive il suo ministero con uno stile personale, senza voler imitare nessuno. Porta avanti temi e gesti significativi, come l’incoraggiamento ai borghi, ma interpreta anche le vacanze a modo suo, come ciascuno ha diritto di fare.

Avrà occasione di incontrarlo personalmente nei prossimi giorni?
Oltre alle celebrazioni già previste, ci sarà la possibilità per i fedeli di avvicinarlo e salutarlo. Sappiamo anche che il programma prevede altri appuntamenti che, per ora, non posso anticipare. Sono certo, però, che non mancheranno occasioni di incontro con la comunità e, forse, anche qualche sorpresa, secondo il suo modo di vivere questo tempo.

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